venerdì 18 gennaio 2008

Nemo Profeta...

Nemo profeta est in patria. Stavolta saremo l'eccezione che conferma la regola. Saremo profeti in patria. E lo possiamo dire a ragion veduta. A Cremona come a Crema, alle elezioni provinciali se i candidati del centro sinistra non passeranno per l'ago delle primarie, perderanno.
Giuseppe Torchio, presidentissimo e presentissimo, uno e trino, è pronto a ripresentarsi. L'ha annunciato nei giorni scorsi. Nessuna sorpresa. Qualcuno si è stupito o ha fatto finta. Torchio pensa di aver governato bene. Conseguenza logica: si ricandida. Lo sapevamo. Da mesi si pensa, si fa quest'ipotesi. Nulla di scandaloso. Ma a un patto: si facciano le primarie. Vere.
A Crema nonostante un comitato di cittadini, avesse fatto appello ai partiti per fare le primarie, i vertici delle forze politiche in una serata alla presenza di Leoluca Orlando, hanno celebrato il funerale delle primarie. Tutti: da Rifondazione alla Margherita, ai Verdi, ai Comunisti Italiani, ai Democratici di Sinistra. Eccezione per l'Italia dei Valori. Risultato? Il volto “nuovo” di Gianni Risari non ha trovato il consenso popolare. Il centro sinistra ha perso in maniera drastica. Ha dato in mano al centro destra e alla lobby di Cl e Pd la città. A Cremona per le provinciali sembra che la strada sia la stessa. Tutti a dire sì alle primarie a parole ma nessuna intenzione di farle nei fatti. Il solito gioco per illudere i cittadini. C'è un dato nuovo però a cui i politici di casa nostra non si sono ancora abituati: i cittadini sono stanchi delle promesse elettorali e degli accordi tra destra e sinistra. In questi anni anche a Crema e Cremona ne hanno viste di cotte e di crude. Ora hanno la nausea. Cosa resta da fare? La risposta è semplice: le primarie.

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