martedì 29 aprile 2008

Contratto con i cremaschi







Stati generali del Cremasco sì o no? Si farà un patto tra il Cremasco e i nostri parlamentari o si lascerà di nuovo che ognuno di loro guadagni i suoi 15 mila euro mensili senza impegni e senza render conto di niente a nessuno? Bruttomesso (Lega), Cogorno (Cl), Piazzi (Cl), Martelli (Pdl), Soffiantini, Franceschini (Pdl), Bragonzi (Pd) e Piloni (Pd) sono d'accordo. Franco Bordo (Rc). fa spallucce. E gli altri? I consiglieri comunali del Cremasco? I Sindaci?


Dobbiamo essere tutti impegnati affinchè si definisca un programma da sottopporre ai parlamentari cremaschi. Serve al più presto convocare gli stati generali del Cremasco, una due giorni in cui tutti gli amministratori del territorio (consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, assessori, segretari di partito e società civile), gli imprenditori, le forze sindacali e il mondo del volontariato si trovino attorno "ad un tavolo" per definire un patto con i parlamentari cremaschi e cremonesi. Un programma con tempi precisi e modalità di verifica. Una sorta di "cantiere" politico utile a definire il futuro del nostro territorio.
E' chiaro, infatti, che la presenza in Parlamento di due parlamentari del Pd e due della Lega Nord rischia di vedere i nostri rappresentanti contrapposti. E' nostro compito in qualità di amministratori trovare con Pizzetti, Fontana, Comaroli e Torrazzi, i punti di unione per un impegno comune. Ogni consigliere comunale ha il dovere in questo momento di essere promotore con i propri gruppi di appartenza politica di questo percorso.
Tra le priorità del patto va messa al primo posto la questione viabilistica, il raddoppio della Paullese, il rafforzamento della linea ferroviaria, la questione metrò. In secondo luogo "la vocazione" del territorio. Il Cremasco ha perso negli anni, dopo la crisi Olivetti, una sua specificità: manca uno spazio fieristico, un investimento in un settore economico su cui gettare le basi per il futuro. Infine il tema "cittadella della cultura": vogliamo fare di Crema e del territorio una "cittadella della cultura" puntando sul turismo fuori porta. Per fare questo serve costruire questo percorso con i nostri parlamentari affinchè possano individuare fondi e occasioni su questo obiettivo.


Non c'è tempo da perdere. Bruttomesso convochi una prima riunione con i capigruppo dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione di ogni paese. Si parta da qui.

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