giovedì 6 dicembre 2007

Come si cancella la memoria

E' da parecchio tempo che ho in punta di penna questa “notizia”. A Crema un canale dello scolo dell'acqua vale più della memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Perchè?
Provate a fare un giro in via Terni. Arrivati all'altezza dell’istituto magistrale troverete largo Falcone e Borsellino. Un'intitolazione voluta dagli studenti delle ex magistrali Albergoni che raccolsero classe per le classe le firme degli studenti per chiedere al sindaco Claudio Ceravolo d'intitolare quello spazio finora innominato ai due magistrati uccisi dalla mafia nel 1992. All'inaugurazione vennero Antonino Caponnetto, Rita Borsellino, Gherardo Colombo e Gian Carlo Caselli. Era l'indomani della sentenza d'assoluzione per Giulio Andreotti messo sotto processo a Palermo. Fu un bel gesto quello degli studenti e degli insegnanti. Numerosi cittadini accorsero, applaudirono all'iniziativa. Qualche anno più tardi fu piantato anche un ulivo in quella piazza. Lo stesso ulivo piantato in via D'Amelio, luogo della strage del 19 luglio. Cosa resta oggi di quella memoria? Un canale dello scolo dell'acqua messo proprio sopra la lapide con scritto “Largo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. A occuparsi dell'edilizia scolastica è l'amministrazione provinciale. Questo fa pensare che qualcuno in Provincia ha dato mandato di realizzare i canali o di sostituirli. Il povero “Mario Rossi”, ha provveduto. Ha messo il suo bel canale dritto, dritto. Funziona perfettamente. Nessuno dei responsabili del signor Rossi ha però pensato probabilmente di verificare i lavori altrimenti si sarebbe accorto dell'assurda mancanza di rispetto per quella targa che tanto rappresenta. O forse quella lapide, quei nomi ancora oggi danno fastidio anche a Crema? Non sarebbe il primo caso. E' già capitato altrove che qualcuno avesse tolto lapidi a memoria di Peppino Impastato, Falcone e Borsellino. Come dice Marco Paolini: “Per gli italiani la memoria è come l'orgasmo. Dura un attimo”.
Attila

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