mercoledì 23 gennaio 2008

Non è più la Chiesa di Don Milani

Lezione di Don Milani (da www.donlorenzomilani.it)


CREMA - Domenica davanti al maxi schermo allestito in piazza Aldo Moro per assistere all'Angelus di Papa Benedetto XVI mancavano solo le bandiere della Casa delle Libertà. I leader c'erano tutti: Gianni Rossoni, Maurizio Borghetti, Antonio Agazzi, Bruno Bruttomesso in prima fila con don Mauro Inzoli. Nelle retrovie il popolo di Comunione e Liberazione. Se qualcuno aveva dubbi sullo schieramento della Chiesa di Crema ora può stare tranquillo: la Chiesa di Crema (non solo il "Torrazzo") strizza l'occhio al centro destra. E forse anche il Vescovo di Crema (non ne abbia a male il caro monsignor Oscar) ha peccato come il Papa di imprudenza politica. Lo scrive anche Barbara Spinelli sulla “Stampa” di domenica 20 gennaio riferendosi al Pontefice. A Roma come a Crema lo stesso errore. Ma ora è tutto più chiaro: questa Chiesa, la Chiesa di Ratzinger non è la Chiesa di don Milani, di Arturo Paoli, di Enzo Bianchi, di Roger Shultz, di David Maria Turoldo. E' la Chiesa di don Giussani, di Ruini.
Resta un fatto: domenica piazza Aldo Moro è stata concessa per una manifestazione religiosa. Chissà se un imam la chiedesse per trasmettere una diretta con La Mecca cosa succederebbe? Se l'è chiesto Bruttomesso?
Infine, caro Vescovo Oscar. L'abbiamo vista sorridere domenica davanti al maxi schermo. Noi non siamo per la censura della Chiesa nonostante la sovraesposizione di Papa Benedetto ma ci chiediamo se al di là del battere le mani al Papa vi sia ancora una Chiesa capace di difendere i valori del cristianesimo a partire dal prendere in prima persona posizione di fronte a atti, come l'ordinanza Bitonci (nota come ordinanza anti migranti), adottata anche nel Cremasco. Caro Vescovo Oscar, se ci sei, batti un colpo!
Attila

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